L'EDITORIALE
La calda estate della cultura di Flavia Pankiewicz
M
olte previsioni meteo fanno temere per l’estate del 2015 ondate di calore come nello storico 2003, anche in Puglia. Ma soprattutto per il Salento si profila anche una stagione ad alta temperatura sociale e culturale. Molti problemi gravi si trascinano da tempo, vissuti come minaccia per l’ambiente e per l’economia: le polemiche sul modi di contenere e abbattere il virus xylella che insidia gli storici ulivi nelle campagne di Lecce e Brindisi, l’opposizione locale all’approdo sulla spiaggia di San Foca del gasdotto TAP dall’Albania, (anche se i lavori vanno avanti), i nuovi timori per le ricerche di petrolio al largo delle coste pugliesi autorizzate di recente dal governo. Ma sono nuvole che la Puglia sembra voler scacciare o almeno allontanare col fulgore della sua natura, che sempre più attrae voglie di residenza da parte di élite del turismo internazionale e con la vitalità di gruppi sociali che mettono in circolo iniziative d’arte e di cultura di spessore.
I maggiori fermenti si concentrano nel Salento. E non si tratta dei fenomeni divenuti di grande richiamo mediatico come la Notte della Taranta, che continua ad attirare grandi masse ma comincia a soffrire di problemi d’identità. Ma di manifestazioni cresciute lentamente, senza clamori, con spirito pionieristico, in piccoli centri, che ora vanno emergendo dalle rispettive nicchie con alcune caratteristiche comuni e che potrebbero “fare rete” con interessanti ricadute sul sistema sociale ed economico locale. A caratterizzare questa serie di eventi: la valorizzazione di luoghi e spazi non convenzionali, legati alla storia del territorio (castelli, ex palazzi nobiliari, dimore private, strutture pubbliche in disuso); la preferenza per espressioni d’arte che comportano il coinvolgimento della gente non solo come spettatori ma come operatori (artigiani, fornitori di servizi, collaboratori) e come “attori”; l’uso di media non convenzionali come cinema, video, musica elettronica, e di installazioni e performances con materiali del luogo e oggetti poveri; l’attenzione per tematiche dell’attualità sociale.
Un maestro dell’arte contemporanea come Michelangelo Pistoletto ha realizzato nel castello di Gallipoli una versione site specific del suo Terzo Paradiso, messaggio di conciliazione fra natura e cultura tecnologica: un doppio cerchio intrecciato (segno primario dell’Infinito) realizzato con pietra locale, e al centro un ulivo (sino al 27 settembre). A Torre Santa Susanna (Brindisi) l’artista e curator Giuseppe Pinto, nativo del luogo, ha trasformato casa sua in galleria (“L.A.L.D. Space”) dove sono presentati (sino al 30 settembre) video di tre giovani artiste di diversa nazionalità che sviluppano tematiche sulla condizione femminile. Con precedenza nelle visite (solo su appuntamento) riservata alle donne. E ancora: dall’11 luglio al 2 agosto, al piano superiore della stazione Gagliano-Leuca, terminale della linea ferroviaria Sud-Est, video e foto delle operazioni di arte pubblica e partecipata eseguite l’anno scorso nel Capo da quattro giovani artisti italiani nell’ambito del progetto “Indagine sulle Terre Estreme” promosso dall’associazione Ramdom che ha base a Gagliano e dall’associazione leccese GAP. Il progetto si rinnova quest’estate con altra master class guidata dal celebre filmaker spagnolo Carlos Casas, che sta realizzando anche un video che ha per oggetto la “Finis Terrae” salentina.
A Galatina si apre il 19 luglio, nel Palazzo Mongiò dell’Elefante della Torre, una mostra di artisti italiani e stranieri sul tema della Luce (fisica e simbolica) con installazioni di diversa tecnologia illuministica. Mentre dal 22 al 25 luglio si svolge a Specchia la dodicesima edizione del Festival del Cinema del Reale, che è piuttosto una “festa” multimediale con proiezioni di film sperimentali e video, performances anche di danza moderna. Quest’anno viene reso omaggio (significativo e attuale) alla Grecia, con la partecipazione di ospiti ellenici, registi e artisti. A Gagliano del Capo l’associazione Capo d’Arte, retta dal leccese Francesco Petrucci e dalla barese Francesca Bonomo, propone da alcuni anni esperienze d’arte avanzata. Dal 25 luglio presenta nell’abbandonato Palazzo Daniele Romasi una trilogia di opere di sound art realizzate dal Soundwalk Collective, gruppo internazionale che ha per base New York e Berlino: registrazioni e composizioni di suoni di natura raccolti in diverse parti del mondo fra terra e mare, e suoni e voci di protagonisti delle avanguardie musicali come Velvet Underground, Patti Smith, Vito Acconci. L’allestimento è curato dall’architetto milanese Luca Cipelletti, tutta l’operazione è guidata da Massimo Torrigiani, giovane curatore barese che vive a Milano. Il 31 luglio Sarah Ciracì, artista grottagliese che ha conseguito notorietà in anni di residenza a Milano, festeggia il suo definitivo “ritorno al paese” con una personale “ a quattro mani” con Renato Galante, artista tarantino attivo con successo tra Milano e Amsterdam. L’insolita location è una bottega di ceramiche di Grottaglie. La doppia personale è a cura di Antonella Marino, per il coordinamento del gruppo Co.61.
Infine, la cittadina di Scorrano, anche quest’anno, dal 4 al 9 luglio, ha proposto, per Santa Domenica, serate di “accensione musicale” delle tradizionali, colossali luminarie che richiamano visitatori da ogni parte del mondo. Si tratta dell’ennesima, imperdibile emozione delle notti salentine. Per chi l’ha persa, da mettere già in calendario per l’estate 2016.
In Puglia la coniugazione fra cultura del contemporaneo e vitalità delle tradizioni popolari, la Memoria che sposa il Progetto, da promessa inizia a diventare realtà.
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