L'EDITORIALE
simbolo dell’Italia all’Expo 2015 di Flavia Pankiewicz
I
l 2014 si è aperto con una nuova buona notizia per la Puglia. Come simbolo del Padiglione Italia per l’Expo (“Nutrire il pianeta, Energia per la vita”), il più grande evento mondiale sulla nutrizione che si terrà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre del 2015, è stato scelto l’albero della vita, il magnifico mosaico pavimentale, di quasi mille anni, della Cattedrale di Otranto (Lecce).
È stato individuato come simbolo in grado di rappresentare al meglio il patrimonio artistico italiano ed anche per i riferimenti all’incontro tra civiltà diverse. Il commissario per il Padiglione Italia, Diana Bracco, aveva già da tempo focalizzato l’attenzione su questo elemento individuando nell’albero della vita anche un simbolo che nutre e accoglie e che collega le radici ai frutti.
La struttura, in fase di realizzazione, che riprodurrà il mosaico sarà alta 35 metri e sarà sempre illuminata per poter essere visibile giorno e notte.
Chi non ha visto l’originale non dovrebbe esitare a programmare un viaggio nel tacco d’Italia. Il mosaico, infatti, è una delle opere più affascinanti e misteriose d’ogni tempo. Realizzato nell’alto Medioevo è attribuito al monaco greco Pantaleone. L’albero copre l’intero pavimento della Cattedrale di Santa Maria Annunziata, vi sono rappresentati innumerevoli scene: la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso, il paradiso, l’inferno ma anche i mestieri dell’uomo, l’agricoltura, la raccolta del grano, la produzione del vino, il pascolo, ecc., sedici medaglioni con scritte, animali e figure umane mitiche il cui significato allegorico non è stato mai decifrato con chiarezza. Per chi ami l’argomento rimando al bell’articolo di Pietro Marino (vai all'articolo), pubblicato proprio nella prima edizione on-line di Bridge Puglia USA.
In ogni caso si tratta di un’opportunità straordinaria: All’Expo hanno già aderito 141 nazioni. A visitare l’esposizione ci sarà il mondo e la Puglia, tramite il mosaico di Otranto, avrà un primo piano d’eccezione. Un altro treno da non perdere per il futuro della nostra regione.
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