RIVISTA ON-LINE DI CULTURA E TURISMO
- FEBBRAIO 2018 -
HOME - L'EDITORIALE - 11 settembre dieci anni dopo

L'EDITORIALE

11 settembre
dieci anni dopo
di Flavia Pankiewicz
CONDIVIDI Facebook Twitter

L

o spunto fornito dalla magnifica rassegna Frontiere – La prima volta, a Bari dal 21 settembre al 1° ottobre, rimanda, inevitabilmente, al tragico decimo anniversario dell’11 settembre, rievocato, in questi giorni, da tutti i media con fiumi di parole e di immagini.

      Quella è stata, per tutte le generazioni successive alla seconda guerra mondiale, nell’intero mondo occidentale, la prima volta in assoluto in cui abbiamo avuto la sensazione di essere in guerra. E si trattava di una guerra del tutto diversa dalle precedenti, perché nessun luogo sembrava più sicuro se nella banale quotidianità di un assolato mattino di settembre, senza preavviso, a New York, a Washington, nelle sfavillanti roccaforti del pianeta, poteva improvvisamente scatenarsi l’inferno. Quella fu “la prima volta” in cui andarono in frantumi “le frontiere” delle certezze dell’Occidente.

      Poi, in un battito di ciglia, sono passati dieci anni, con nel mezzo due guerre che hanno aggiunto al numero dei morti di nine/eleven quello di migliaia di soldati americani e di un numero mai conosciuto di afgani e iracheni.

      Sarebbe bello se all’hard power delle armi e della guerra, con la sua scia di sangue e di vite spezzate, si potesse contrapporre e sostituire per sempre il soft power della cultura, il potere del cinema, della letteratura, dell’arte, di penetrare nelle coscienze, di cambiare il mondo. Prima di ogni rivoluzione, prima di ogni grande cambiamento, c’è stato un cambiamento nella mente degli “attori”, un’idea che ha preso forma e conquistato il cuore e la mente di chi poi ha agito. In questo ha una responsabilità enorme chiunque produca cultura, a qualunque livello. Perché si possono creare i tasselli di un grande mosaico. Perché sostenere la cultura, le culture, gli scambi culturali, il multiculturalismo, il superamento delle frontiere, anche quelle invisibili tra ricchezze e povertà, fra “centro” e “periferia” del mondo, significa sostenere l’unica strada davvero possibile per un futuro di pace.

      Mi piace la scelta con cui alla fine è stato decretato che a New York, nel sito del World Trade Center, accanto al grattacielo ancora in costruzione della Freedom Tower, che dovrà tornare a far svettare verso l’alto il sogno infranto degli americani, ci siano, esattamente dove sorgevano le due torri, due vuoti, che – è stato detto – nessun architetto potrà mai colmare, due grandi vasche colme d’acqua che scroscia in continuazione, con incisi i nomi di tutti coloro che nei “gemelli” persero la vita, circondate da un bosco di 400 querce, il Parco della Memoria, in cui sorgerà anche un museo dedicato alla tragedia. Il luogo si preannuncia come una calamita per il turismo americano e internazionale e c’è chi critica i già richiestissimi tour guidati dai superstiti di quella tragica data e tutto l’immenso apparato dell’indotto che si sta inevitabilmente creando.

      È banale ma inevitabile constatare che la vita continua e che, come vuole un americanissimo diktat, the show must go on. Questa volta in un luogo dalle caratteristiche inusuali per l’isola di Manhattan: solo due vasche colme d’acqua in un bosco di querce, una semplicità solenne che invita a fermarsi, a riflettere.

Commiato Puglia
Sotto l’albero di Natale vorrei…
Considerazioni sull’appello di Mirren e Hackford
Dal matrimonio milionario a Madonna
Puglia mai così amata
11 bandiere blu al mare di Puglia
E Otranto tra i più bei borghi d’Italia
La La Land
“L’altra America” del new romantic Damien Chazelle
Lettera aperta a un grande regista
Puglia, attraente
365 giorni all’anno
Tra l’America e la Puglia
inquietudini, bilanci e propositi di fine anno
Puglia “regione più bella del mondo”
Presa d’assalto da re e divi
Quel disastro ferroviario in Puglia
che ha sconvolto la nostra estate
L’altra Puglia.
L’amara realtà del caporalato al di là degli scenari da copertina
Se la primavera inizia con la tragedia di Bruxelles Un 2016 all’insegna della Puglia, anche in America TEDx Lecce
Le vite straordinarie e le scelte “rivoluzionarie” della gente comune
Flavia Pennetta e Roberta Vinci
Icone di Puglia sulla scena mondiale
Puglia
La calda estate della cultura
Lecce ancora sul New York Times
L’innamoramento della stampa americana per la Puglia e il Sud continua…
Ben Hur a Matera
Il rilancio dell’Italia può partire dal Sud
Il ricordo di Mario Cuomo, orgoglio degli Italiani d’America TEDex
Da una conferenza le ispirazioni per progettare il futuro
Puglia presa d’assalto dai divi
Un treno da non perdere
Web
Vieste e Gallipoli le più cliccate dagli italiani
Bandiere blu
Dieci spiagge “10 e lode” per la Puglia
Rifiuti interrati, ricerche petrolifere e un gasdotto tra le acque cristalline.
Si metta uno stop ai misfatti in Puglia
Renata Fonte
30 anni fa il suo omicidio.
Difendeva Porto Selvaggio
Pugliamania Nebraska
La favola spiazzante dell’altra America
L’albero della vita di Otranto
simbolo dell’Italia all’Expo 2015
Fine d’anno di grandi speranze per la Puglia TEDx
Dalla California a Lecce il coraggio delle idee
Bill de Blasio.
È italoamericano il più gettonato candidato sindaco di New York
Se Lecce approda sul New York Times,
se alla “Notte della Taranta” arrivano 130.000 persone…
Pianoforti in strada a New York Il Grande Gatsby...
Se dal grande schermo il sogno americano fa irruzione nella nostra vita
“Se vedi qualcosa, di’ qualcosa”
Considerazioni dopo l’attentato di Boston
Il Salento “Territorio dell’anno 2013” 2013, Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti Buoni propositi di fine anno Obama rieletto
Tra sogni e pragmatismo la lezione americana all’Europa
La scomparsa di Cristanziano Serricchio, poeta della luce Dieci motivi per venire in vacanza in Puglia “Molto forte, incredibilmente vicino” Zeppole in California Quelle lacrime per la scomparsa di Dalla “Assolutamente grandioso” La prima volta sul web