LA POESIA
Stremata, senz’acqua, senza rima
barcolli fra le sabbie del deserto
senza strada, senza luna: invisibile
il confine, cancellato ogni barlume
continui ad occhi chiusi mai sapendo
s’eri al bivio che conduce alla corrida.
Nuda e sola t’imbattevi nella sfida.
Una spina ti spingeva mentre il dubbio
logorava ogni passo che schiudevi:
dov’è il mago che t’attira? Perché sola
sorpassare ogni barriera se la meta è
così scura, sempre cambia, spesso gira?
Filamenti cristallini come fiaccole inaccese sono mani che t’innalzano all’altrove, luci nere incandescenti t’invitano a ballare oltre il varco, l’orizzonte, oltre il mare senza schiuma. Vieni, ancella Yannarosa passa il muro che cancella la paura – dalla sfida conquistata ora soffia l’aria pura. Copyright dell’autore, 1998
Salento. Foto di Emilio Nicolì