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- FEBBRAIO 2018 -
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LA POESIA

(alla vita) di Marco F. D’Astice
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quando saremo vecchi

scrolleremo le spalle

appesantite

dalle mute piogge di novembre

e su una veranda

ci dondoleremo

al suono di un grammofono

finto antico

senza dir nulla

guarderai il mio corpo silenzioso

il mio sangue cattivo

e mi amerai forse

come si ama un vecchio spinone

non più buono per la caccia

 

quando saremo vecchi

scrolleremo il capo

appesantito

dal lungo tintinnare di zoccoli e sonagli

e su una veranda

ci dondoleremo

al suono di un grammofono

finto antico

senza dir nulla

guarderò il tuo corpo silenzioso

il tuo grembo asciutto

la tua pelle d’argilla

e ti amerò credo

come si ama una poesia

di parole oramai malferme nella memoria

 

non ricorderemo allora

le bizzarrie che adesso facciamo

ce ne staremo sulla veranda

e ci dondoleremo

al suono di quel grammofono

finto antico

senza dir nulla (né ce ne sarà bisogno)

guarderemo il mondo silenzioso

il suo sangue cattivo

la sua pelle d’argilla e

nascosta fra i rami del grande castagno

la morte

– dondolandoci –

 

 

Da L’amore, la merda & altre immolazioni (ascoli satriano blues & altre storie) (2008)

© Prospettiva Editrice (Roma)

Grottaglie (Taranto). Museo della Ceramica. Foto Archivio Fotogramma

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