LA POESIA
quando saremo vecchi
scrolleremo le spalle
appesantite
dalle mute piogge di novembre
e su una veranda
ci dondoleremo
al suono di un grammofono
finto antico
senza dir nulla
guarderai il mio corpo silenzioso
il mio sangue cattivo
e mi amerai forse
come si ama un vecchio spinone
non più buono per la caccia
quando saremo vecchi
scrolleremo il capo
appesantito
dal lungo tintinnare di zoccoli e sonagli
e su una veranda
ci dondoleremo
al suono di un grammofono
finto antico
senza dir nulla
guarderò il tuo corpo silenzioso
il tuo grembo asciutto
la tua pelle d’argilla
e ti amerò credo
come si ama una poesia
di parole oramai malferme nella memoria
non ricorderemo allora
le bizzarrie che adesso facciamo
ce ne staremo sulla veranda
e ci dondoleremo
al suono di quel grammofono
finto antico
senza dir nulla (né ce ne sarà bisogno)
guarderemo il mondo silenzioso
il suo sangue cattivo
la sua pelle d’argilla e
nascosta fra i rami del grande castagno
la morte
– dondolandoci –
Da L’amore, la merda & altre immolazioni (ascoli satriano blues & altre storie) (2008)
© Prospettiva Editrice (Roma)
Grottaglie (Taranto). Museo della Ceramica. Foto Archivio Fotogramma