L'INTERVISTA
“Così ho disegnato Star Trek Beyond” di Giovanni De Benedictis
Star Trek Beyond. Costume illustrator, Christian Cordella
Kolossal dopo kolossal, il suo lavoro è sempre più apprezzato. Salentino, nato in una famiglia attiva nell’alta sartoria da otto generazioni, una laurea in scenografia all’Accademia di Brera a Milano e scuole d’illustrazione a Londra, Christian Cordella è un’altra eccellenza italiana all’estero. Costume illustrator di stanza a Hollywood, vanta un curriculum impressionante. Le sue creazioni sono anche state esposte ai cineporti di Bari e Lecce. Bridge Puglia USA ha deciso di intervistarlo in occasione dell’uscita di Star Trek Beyond, ultimo capitolo cinematografico della celebre saga fantascientifica.
Qual è il ruolo del costume illustrator? Come si rapporta con il costume designer e con l’attore da vestire?
Il costume illustrator potremmo definirlo come colui che rende visiva nella realtà un’idea e una fantasia. Mi occupo di dare forma e linee a suggestioni ed impulsi che vengono – in linee generali – dati dal regista e dal costume designer. Il mio lavoro si sviluppa sulla collaborazione tra costume designer, regista e attore. È un forte lavoro di team. Avere l’OK dall’attore è uno degli step più importanti.
Star Trek è una serie con mezzo secolo di storia alle spalle. Com’è stato orientarsi in quel mondo, sapendo che per schiere di fan è qualcosa di ‘sacro’?
Essendo della ‘generazione Star Trek’ non è stato così difficile rimaneggiare il tutto in chiave 2016. Sicuramente ho mantenuto saldi alcuni elementi tradizionali dei precedenti film, ma integrandoli in una visione più contemporanea del modo di vedere la fantascienza oggi.
Lei ha lavorato in tantissimi film a tema avventuroso/fantascientifico, come – ad esempio – Jurassic World, Oblivion e Total Recall. È molto difficile concepire qualcosa che potrebbe esistere in futuri alternativi?
Ogni film è una nuova sfida, perché ogni regista ha una sua personale visione di avventura o fantascienza. Il mio compito è di rendere chiaro un concetto astratto. Vengo chiamato per alcuni film proprio perché conoscono il mio occhio per il futuro. È un po’ la mia firma. Ho sempre avuto questa particolare propensione al futuribile. Mi sono sempre appassionato a ciò che è avventura, spazio, futuro. Anche leggere molto mi aiuta a stimolare questa capacità visiva.
Capitan America, Thor, Iron Man: com’è riuscito a essere innovativo in tali produzioni, restando al contempo fedele all’iconografia dei personaggi?
Ho sempre pensato che l’innovazione abbia radice nella tradizione. Rimaneggiare dei personaggi già innovativi per tradizione è stato quasi naturale. Ho lavorato molto sulle tecnologie tessili per rendere alcuni effetti più evidenti, ho selezionato e utilizzato tessuti alternativi che enfatizzassero alcuni dettagli dei supereroi.
Lei ha anche disegnato i costumi per gli show di Madonna e Jennifer Lopez. Qual è la grossa differenza tra il lavorare per il cinema e il lavorare per gli spettacoli dal vivo?
Non c’è una grande differenza. La stessa meticolosità e precisione deve essere applicata in entrambi i casi. Sicuramente ci si interfaccia direttamente con l’artista e si ascoltano le sue necessità stilistiche e coreografiche.
Quali sono le sue creazioni alle quali è più affezionato? E ci sono film del passato ai quali si sente legato?
Personalmente i migliori film in cui ho lavorato sono sempre stati quelli in cui si è creato un ambiente di amicizia e di fiducia all’interno dell’equipe. Per me è molto importante il legame che si stabilisce tra I vari componenti della produzione del film. Alla fine rimane un gran senso di soddisfazione indipendentemente dal valore stesso del film. Star Trek Beyond è decisamente tra i miei preferiti.
Quanto chiedono della Puglia le persone con le quali lavora? Le manca molto?
La nostra terra è ormai diventata la nuova Toscana per gli americani. Guardo alla Puglia come ad un’isola di felicità e gioia e ne sono molto fiero. Molti amici e colleghi sono venuti con me in vacanza a Lecce e tutti sono ritornati almeno un’altra volta. Ovviamente la Puglia e Lecce mi mancano molto, sono la mia casa, e appena posso faccio ritorno anche solo per un paio di giorni. Faccio il carico di energia e riparto per Los Angeles.
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